I RISULTATI DELLA V EDIZIONE DEL PREMIO DI EPIGRAFIA GIANCARLO SUSINI

COMUNICATO DELLA SOCIETA’ SCIENTIFICA TERRA ITALIA, DELLA RIVISTA EPIGRAPHICA E DELL’EDITORE FRATELLI LEGA
 
DAL VERBALE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE
V EDIZIONE DEL
Premio Giancarlo Susini

VERBALE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE
 
Il giorno mercoledì 24 giugno 2020 ore 9 si è riunita, per via telematica su Zoom, la commissione giudicatrice per l’assegnazione del V Premio Giancarlo Susini a una pubblicazione di epigrafia greca o latina, dattiloscritta oppure già edita. La commissione, nominata in data 2 giugno 2020 dal direttore di Epigraphica Attilio Mastino, dalla Presidente di Terra Italia Cecilia Ricci e dall’Editore Fratelli Lega Vittorio Lega, è così composta:
– prof. Attilio Mastino, per Epigraphica
– Prof. Francesca Cenerini per l’Editore Fratelli Lega
– prof. Silvia Giorcelli Bersani Vice Presidente di Terra Italia.
La V edizione del Premio istituito per ricordare la figura del Prof. Giancarlo Susini è stata bandita in data 6 novembre 2019, a Iaşi in Romania, nel corso della 5th International Conference on the Roman Danubian Provinces (Romans and Natives in the Danubian Provinces, Ist C. BC – 6th C. AD), dedicata alla memoria di Angela Donati. La V edizione è interamente finanziata da Terra Italia con un premio di mille euro.
Allo scadere dei termini per la presentazione (30 maggio 2020), la commissione prende atto che le opere pervenute sono le seguenti otto :
 

5 Opere inedite
 
… omissis …
 
3 Opere in fase di pubblicazione con altro editore
 
… omissis …
 
Preliminarmente la Commissione precisa che per le opere edite da altro Editore (che non andranno incluse nella collana Epigrafia e antichità dei Fratelli Lega) sarà possibile l’inserimento immediato di una fascetta o altra indicazione con la scritta “Opera vincitrice della V edizione del Premio Giancarlo Susini”. In caso di segnalazione, “Opera segnalata in occasione della V edizione del premio Giancarlo Susini”.
 
I commissari dichiarano di aver esaminato le opere pervenute dopo la scadenza del Bando e, dopo attenta discussione, deliberano all’unanimità di attribuire il premio al volume di HERNÁN GONZÁLES BORDAS con la seguente motivazione:
 
HERNÁN GONZÁLES BORDAS, titolare di un contratto post-dottorale a Bordeaux sulle proprietà imperiali in Africa Proconsolare, è ben conoscito tra gli specialisti per gli originali studi e per le ricerche su: <<Économie agraire et exploitation du territoire en Afrique romaine>>, <<Colonat partiaire en Afrique romaine>>, <<Nouvelles technologies appliquées à l’épigraphie>>, <<Tradition manuscrite de l’épigraphie latine d’Afrique>>, <<Épigraphie de l’Occident romain>>.
 
L’opera Un recueil d’épigraphie africaine établi par Francisco Ximenez et son étude par Scipione Maffei in stampa presso Ausonius, presenta un umanista settecentesco spagnolo che ha soggiornato a lungo in Tunisia: Franciscus Ximenez (Esquivias Toledo, 1685 – Tejada in Castiglia, 1758), amministratore dell’ospedale trinitario di Tunisi tra il 1720 e il 1735, ha svolto numerose escursioni archeologiche nel territorio della Reggenza tunisina, come sappiamo per il fatto che G. Willmans e Th. Mommsen hanno largamente consultato a suo tempo alcuni dei manoscritti per la redazione di CIL VIII,1, dandone un giudizio positivo. Ximenez è stato il primo europeo ad aver esplorato la Tunisia e ad aver osservato e descritto numerose località archeologiche e una enorme quantità di monumenti. Viaggiatore, esploratore, straniero, non può esser definito né antiquario né storico dell’antichità, anche se fa emergere una spiccata predilezione per l’epigrafia. I suoi lavori erano ben conosciuti in Europa e il merito dell’opera è quello di far emergere l’utilizzo delle schede di Ximenes da parte di Scipione Maffei.
L’argomento è stato oggetto della tesi di dottorato a Bordeaux nel 2015 sotto la direzione di J. France (Ausonius, Université de Bordeaux Montaigne), con una ricerca su Les inscriptions latines de la Régence de Tunis à travers le témoignage de F. Ximenez, alla luce delle ricerche presso la Casa de Velázquez e la Biblioteca dellla Reale Accademia di Storia di Madrid (su un altro manoscritto di Francisco Ximenez).
L’argomento viene ora esteso dopo il ritrovamento, all’interno del manoscritto MS0103_2 del fondo Seguier, conservato agli Archivi della Biblioteca Municipale di Nimes, di una raccolta di iscrizioni intitolata: Inscriptiones Africanae ex Schedis Maffeianis, con riferimento all’opera di Scipione Maffei (1675-1755) e in particolare al Museum Veronense del 1749. È ora evidente che l’opera comprende testi segnalati tra il 1724 e il 1726 da Franciscus Ximenez, con un significativo contributo alla storia dell’epigrafia latina d’Africa e alla storia delle esplorazioni e della trasmissione delle conoscenze. L’opera sarà proseguita per il periodo 1727-1731.
Si apprezza l’accuratezza dell’edizione critica dei documenti epigrafici, con un materiale presentato in modo ragionato, ristabilendo l’ordine originale nella quale l’autore l’aveva concepita. Si segnala l’impegno per ricostruire il contesto culturale e politico, le fonti disponibili (lo studio delle opere dei viaggiatori contemporanei permette di ricostituire lo stemma della tradizione manoscritta delle iscrizioni), il ruolo di Ximenez e le sue innovazioni in materia di trascrizione e realizzazioni di fac-simili), la ricezione dell’antico nella prima metà del XVIII secolo sulle due rive del Mediterraneo, in un periodo che precede di poco l’età dei Lumi e la grande riscoperta di Pompei e di Ercolano, oltretutto fuori del contesto strettamente scientifico e accademico, ma grazie alle mille curiosità, motivazioni e interessi dell’autore.
Al momento, mancano ancora lavori di sintesi alla storia degli studi e l’antiquariato in Africa nel 700 e nell’800, per quanto il XIII de L’Africa Romana abbia affrontato nel 1998 proprio il tema “”Geografi, viaggiatori, militari nel Maghreb: alle origini dell’archeologia nel Nord Africa”, con un risultato che viene apprezzato nell’opera: si approfondiscono i temi della localizzazione delle iscrizioni, della descrizione dei singoli siti, delle caratteristiche dei cimeli epigrafici, delle circostanze delle diverse scoperte, degli itinerari seguiti fino alla redazione del 1726.
La commissione giudicatrice esprime un vivo apprezzamento per l’originalità dell’opera, per il riflesso in ambito spagnolo, francese e italiano, per il tentativo di sintesi che merita di essere riconosciuto e incoraggiato.
 
La proclamazione del vincitore avverrà immediatamente.
La consegna del diploma e del premio è fissata in occasione di un convegno internazionale a Cartagine, Roma, Bologna o in Sardegna dopo l’estate.
 
Opere segnalate, in quanto lavori originali che meritano di essere pubblicati al termine di una revisione globale, su argomenti particolarmente significativi per la disciplina:
 
CHIARA CENATI (Ricercatrice post-doc nel progetto ERC Mappola, Università di Vienna), Miles in Urbe: Costrutti identitari e forme di autorappresentazione nelle iscrizioni dei soldati di origine danubiana e balcanica a Roma;
 
SIMONE CIAMBELLI (Dottorato di ricerca in Storia Culture Civiltà presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna in cotutela con l’Université de Poitiers), I collegia e le relazioni clientelari: studio sul patronato delle associazioni professionali nell’Occidente romano tra I e III sec. d.C.
 
I commissari
 
Attilio Mastino
 
Francesca Cenerini
 
Silvia Giorcelli Bersani