Il 25 aprile ore 17,30 Pascal Arnaud (Università di Lione) presenterà a Cagliari nell’aula Motzo (Piazza d’armi) il volume di Attilio Matino, La Sardegna nel mondo romano fino a Costantino, collana Sardiniae memoria diretta da Paolo Maninchedda, UNICAPRESS diretta da Antonio M. Corda, 2025
<< I Romani sottrassero la Sardegna – almeno stando a Polibio – con l’inganno e con giustificazioni inaccettabili: occuparono un’isola vasta, popolosa e fertile, senza esser stati provocati, molti mesi dopo il trattato che chiudeva la prima guerra punica. Questa sarebbe stata la causa principale della guerra annibalica, dopo la proditoria occupazione delle città, delle terre, delle miniere da parte dei mercenari per conto dei Romani, alla vigilia della rivolta di Hampsicora.
A partire da questo momento, le mille eredità culturali, linguistiche, istituzionali, giuridiche, economiche paleosarde e cartaginesi in Sardegna si confrontarono, anche militarmente con Roma, dimostrando una complessità e una dignità che andavano ben al di là della sola esperienza punica.
Furono i populares, in particolare Cesare e poi Augusto, ad avviare un processo di “romanizzazione” di quella che Cicerone conosce ancora come la natio Sarda, processo che non oscurò mai completamente la cultura locale, ma che divenne inarrestabile e che si accompagnò con il nuovo immaginario dell’isola felice (eudàimon), che godeva di una mitica abbondanza di prodotti ed era abitata dalle Ninfe del mare e della terra. Questo volume vuole tentare di ribaltare la prospettiva di interpretazione della storia della Sardegna, non più come isolata, ma inserita attivamente nel mondo romano, richiamandosi ai grandi maestri che hanno studiato l’importanza decisiva della fase romana fino a Costantino e ben oltre.
Dietro questo libro c’è l’appassionato lavoro sul campo di generazioni di studiosi impegnati con coraggio in grandi imprese sempre più internazionali, con uno sguardo largo e un orizzonte finalmente aperto: a loro siamo debitori di tante scoperte, di tante intuizioni, di tanti scambi e confronti all’interno dell’ecuméne romana>>.
<<Attilio Mastino (1949), è uno storico ed epigrafista, studioso del mondo antico, specialista nello studio dell’antichità classica ed in particolare nella storia delle province romane del bacino del Mediterraneo. Fondatore e presidente dal 2016 al 2024 della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine.
Dal 2009 al 2014 è stato Rettore dell’Università di Sassari, dove ha insegnato dal 1981 fino al 2019 Storia Romana nel corso di laurea in Beni Culturali e nel Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione. Allievo di Giovanni Lilliu, Bruno Luiselli, Mario Torelli, Fausto Zevi, Angela Donati, Lidio Gasperini, Giancarlo Susini, dopo aver lavorato per dieci anni presso l’Università di Cagliari con Piero Meloni e Giovanna Sotgiu, è stato direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, direttore del Centro sulle province romane, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, presidente del Dottorato di ricerca Il Mediterraneo in età antica.
Per un decennio Pro rettore vicario con delega alla ricerca e al bilancio tra il 1998 e il 2009.
È oggi un epigrafista con incarichi a livello internazionale; ha diretto gli scavi archeologici di Uchi Maius e di Thignica in Tunisia; ha lavorato a Cartagine, Thugga, Bulla Regia, al castellum Tamudense in Marocco, a Constantine in Algeria, a Leptis Magna in Libia, così come a Bengasi in Cirenaica; naturalmente in Sardegna a partire dagli scavi di Cornus del 1978. Presiede da 40 anni il Comitato scientifico dei 22 Convegni finora svolti su L’Africa Romana (1983-2022); ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui l’”Onorificenza dello storico arabo”.
È direttore di “Epigraphica”, la principale rivista del settore, fondata 85 anni fa da Aristide Calderini. È Membro del Consiglio di amministrazione dei Musei Reali di Torino>>.